lunedì 9 aprile 2012

Addio alla "ragazza rossa"


Oggi si è spenta a Roma all'età di 86 la scrittrice e giornalista Miriam Mafai.La resistenza,la lunga militanza nel Partito comunista e la lunga carriera di giornalista che incominciò nel 1976.
Assieme alle sorelle Simona e Giulia, Miriam Mafai nasce da una coppia di noti artisti italiani del XX secolo, il pittore Mario Mafai, cattolico, e la scultrice Antonietta Raphael, di origine ebraica, tra i fondatori della corrente artistica della Scuola Romana, che la educano all'Antifascismo sin dagli anni trenta. Con l'introduzione delle leggi razziali, nel 1938, Miriam deve lasciare il ginnasio.
A seguito dell'8 settembre 1943, Miriam partecipa alla Resistenza antifascista a Roma, distribuendo volantini contro l'occupazione tedesca e lavorando, dal 1944, presso l'ufficio stampa del neo istituito ministero dell'Italia occupata, diretto da Mauro Soccimarro, dove incontra Giancarlo Pajetta, membro di una delegazione del Comitato di Liberazione Nazionale, di cui diviene amica e in seguito compagna. Nel dopoguerra si iscrive al Partito comunista italiano e sposa civilmente Umberto Scalia, segretario della Federazione del PCI dell'Aquila, da cui avrà due figli, Sara e Luciano.
Nei primi anni cinquanta è assessore al comune di Pescara dove si occupa di gestire gli aiuti per sfollati ed indigenti.Intraprende quindi la carriera giornalistica. Al termine degli anni cinquanta, Miriam Mafai è corrispondente da Parigi per il settimanale Vie Nuove, quindi lavora per partire da L'unità e dalla metà degli anni sessanta al 1970 è direttore di Noi Donne e poi inviato per Paese sera. Contribuisce alla nascita de la repubblica nel 1976 e ne diviene editorialista. Dal 1983 al 1986 sarà anche presidente della Federazione nazionale stampa.

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