domenica 26 febbraio 2012

preti pedofili & il vaticano

Fai del bene e andrai in paradiso. Fai del male e andrai all’inferno. La maggior parte dei preti se ne andranno in inferno, non tutti, qualche buon anima si salva. Protetti dal Vaticano e dai politici, i preti fanno, semplicemente, quello che vogliono. Godono dell’immunità e sono liberi di fare del bene o del male, nessuno li controlla, perché tutti si fidano di loro. E se si scopre qualcosa… ssshh!! Stiamo parlando di preti, gente per bene, del Papa e dei vescovi, dei cardinali e degli arcivescovi, del prete di città e di quello di periferia, è impossibile che facciano cose così brutte e che non siano compromessi quotidianamente nel portare avanti la loro missione di carità… loro, così buoni.
Ieri sera sono stati resi noti nuovi documenti Wikileaks, che fanno luce sui rapporti tra diplomazia statunitense e Città del Vaticano. Oggetto del cablogramma rivelato: il Vaticano non permise ai suoi rappresentanti di testimoniare nell’inchiesta della commissione irlandese sullo scandalo dei preti pedofili. Padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, ha risposto: “Senza entrare nella valutazione dell’estrema gravità della pubblicazione di una grande quantità di documenti riservati e confidenziali e delle sue possibili conseguenze, la Sala Stampa della Santa Sede osserva che una parte dei documenti resi pubblici recentemente da Wikileaks riguarda rapporti inviati al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America dall’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede. Naturalmente, tali rapporti riflettono le percezioni e le opinioni di coloro che li hanno redatti, e non possono essere considerati espressione della stessa Santa Sede né citazioni precise delle parole dei suoi Officiali. La loro attendibilità va quindi valutata con riserva e con molta prudenza, tenendo conto di tale circostanza”.
I preti sono gente per bene, i documenti Wikileaks, che riportano tali e quali le conversazioni tra rappresentanti del vaticano e diplomatici USA, sono inattendibili, “riflettono le percezioni e le opinioni di coloro che li hanno redatti, e non possono essere considerati espressione della stessa Santa Sede né citazioni precise delle parole dei suoi Officiali”.
Mentire, un peccato capitale vestito perfettamente dalla maggior parte dei preti.
Per concludere, vorrei ricordare che è stato presentato, ieri a Vienna, il Rapporto sull’Intolleranza e le Discriminazioni contro i Cristiani in Europa. Un documento che mette in luce la crescita del fenomeno dell’intolleranza verso i cristiani… anche in merito a questa questione, Padre Lombardi ha detto la sua nell’editoriale del settimanale del Centro Televisivo Vaticano: “Il Rapporto dell’Osservatorio sull’Intolleranza e le Discriminazioni contro i Cristiani in Europa è un documento che merita attenzione. Si sta parlando soprattutto delle violenze e delle discriminazioni contro i cristiani in diversi paesi del Medio Oriente ma i cristiani incontrano crescenti difficoltà anche in altre situazioni geografiche e culturali. Al vertice dell’Osce ad Astana, pochi giorni fa, il cardinale segretario di Stato, Bertone, affermava con decisione che «la comunità internazionale deve combattere l’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani con la stessa determinazione con cui lotta contro l’odio nei confronti di altre comunità religiose» e descriveva un’ampia gamma di forme di intolleranza in aree diverse. Del resto anche il Papa, nell’ormai famoso discorso a Westminster Hall, a Londra, manifestava «la sua preoccupazione di fronte alla crescente marginalizzazione della religione, in particolare del cristianesimo,…anche in nazioni che attribuiscono alla tolleranza un grande valore». L’importanza del nuovo Rapporto sta proprio nel dare una serie lunga e circostanziata di esempi d’intolleranza verso i cristiani in Europa: atti di vandalismo, di odio, verso chiese e simboli religiosi, manifestazioni di odio e offese verso persone. È una base su cui valutare le dimensioni e la natura del fenomeno. Un’offerta importante per la riflessione e l’impegno, non solo di chi milita per la difesa del cristianesimo e dei suoi valori, ma anche di tutte le persone oneste realmente desiderose di tutelare i valori di tolleranza e libertà di espressione e di religione. Perché, come osservava ancora con finezza e profondità il Papa a Westminster Hall: «La religione non è un problema da risolvere ma un fattore che contribuisce in modo vitale al dibattito pubblico». Gli inglesi hanno ascoltato con attenzione e rispetto. Ci auguriamo che lo facciano tutti”.
Padre Lombardi ed i suoi amici preti non hanno ancora capito che la gente non si ribella contro i cristiani (buona parte della gente stessa che si arrabbia è cristiana e crede, ndr) ma contro l’ipocrisia dello status e delle azioni della Chiesa cattolica in Italia, in Europa, nel mondo. Ripeto, e la mia voce si unisce ad un coro di milioni di voci in tutto il mondo, la Chiesa e le sue azioni di carità sono così brutalmente ipocrite da meritarsi di andare all’inferno.

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