domenica 18 marzo 2012

Facebook a Cuba

Uno studente si piazza davanti allo schermo e si guarda intorno per vedere se cʼè qualche professore nelle vicinanze. Accede al suo account di Facebook con un sorriso stampato sulla faccia, ma senza perdere di vista la porta. Nel giro di pochi minuti si mette a discutere con un amico che vive a Berlino e a spedire messaggi a unʼex fidanzata che adesso vive a New York. Allʼimprovviso qualcuno entra nel laboratorio d’informatica e il giovane comincia a far finta di leggere uno dei tanti siti ufficiali pieni di mezze notizie. Una volta scampato il pericolo, torna al social network fondato da Mark Zuckerberg.
Qualche mese fa il governo cubano ha lanciato un sito per cercare di frenare lʼuso di Twitter, Facebook e Myspace sullʼisola. Nonostante i limiti dellʼaccesso a internet, i giovani sono in preda alla febbre da social network. Molti si limitano a scambiare qualche battuta, a cercare un partner o a ritrovare vecchi conoscenti, ma cʼè anche chi condivide opinioni e notizie. A preoccupare di più le autorità cubane è proprio questo flusso d’informazioni che passa attraverso la rete. Ecco perché hanno creato un sito nazionale a cui possono accedere solo utenti che vivono a Cuba e che è sottoposto a un rigido controllo sulle critiche contro il governo.
Ma i cubani preferiscono i social network internazionali. Per questo nelle istituzioni che hanno accesso a internet e nelle scuole in cui è possibile connettersi qualche ora al mese, gli studenti fanno tutto il possibile (e l’impossibile) per intrufolarsi nella pagina blu, bianca e vietata di Facebook.

Nessun commento:

Posta un commento